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Progetto "9 (+1) istantanee di riflessione"

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Per la giornata del 25 novembre, che è stata riconosciuta a livello mondiale come giornata di contrasto al femminicidio, l'Associazione ha realizzato un progetto fotografico dal titolo: "9 (+1) istantanee di riflessione".


Il progetto racconta, in maniera assolutamente concettuale, storie legate al tema del femminicidio e della violenza sulle donne.


In maniera concettuale significa che, non sono state riprodotte le solite immagini, (che riteniamo essere oltre che cruente, anche inutili,) di donne con il volto pieno di lividi o relegate al ruolo di vittima; paradossalmente ci siamo talmente abituati che quasi non gli diamo più l'importanza che meritano.


Ogni scatto, invece, è una situazione a sè stante; parliamo della nostra società ancora decisamente patriarcale, oppure su quanto, spesso, noi donne stesse siamo responsabili di quello che ci succede, su quanto la misoginia copra a 360 gradi tutte le istituzioni, dall'accesso agli studi, alla politica, all'economia 
e, dovunque, sempre motivata dal solito ritornello della presunta inferiorità femminile.... , oppure, quando, con la manipolazione, ad usare violenza ad una donna, è un'altra donna, alla mercificazione del corpo nell'ambito della moda e della fotografia, ecc.


L'obiettivo che ci siamo proposte, con un progetto così concepito, è quello che le persone possano davvero fermarsi a pensare sui molti argomenti che ruotano intorno al tema della violenza sulle donne, dove l'atto violento, l'omicidio, la violenza psicologica, ecc, non sono altro che la punta dell'iceberg, l'atto finale, di situazioni che impregnano la nostra vita, fatte di false credenze, ignoranza, dogmatismo e molta insicurezza...


Abbiamo scelto di costruirlo dandogli un taglio "teatrale"; ad aiutarci in questo sono stati i componenti di un gruppo teatrale di Catania, che, rispondendo con entusiasmo al concept, si sono subito messi a nostra completa disposizione, supportandoci (e sopportandoci!!) nel percorso di realizzazione; non sono mancati anche i tanti amici che hanno recepito il nostro messaggio e ci hanno aiutate a realizzarlo.


Quindi, con l'occasione ringraziamo:
- l'Assessore alle Politiche sociali e Pari Opportunità del Comune di Acireale, Adele D'Anna, che ha creduto nel nostro progetto;
- il CSVE Etneo, che ci ha supportate per la sua realizzazione;
- Raffaella Mauceri, fondatrice della rete antiviolenza "Le Nereidi" di Siracusa, per averci ispirato con il suo libro e con i suoi articoli del "Il corriere delle donne", e che ci ha dato l'onore di esporre il progetto in modo permanente, nella nuova sede del Centro;
- la compagnia teatrale "Liotru", che (con tanta pazienza...) ha posato per noi;
- gli amici e gli associati tutti.


Perchè 9 (+1)? 
Perchè l'ultimo scatto non è altro che una semplice, quanto efficace, considerazione; fino a quando noi donne non avremo più cura di noi stesse, non ci ameremo, non avremo il coraggio di essere ciò che davvero siamo e, fino a quando non usciremo fuori dai clichè che ci vedono sempre colpevoli, inadeguate, angeli del focolare o puttane, continueranno a ucciderci. 

Tanto (ma non tutto) dipende anche da noi.


La frase dedicata all'ultimo scatto è presa dal libro "Donne che amano troppo" di Robin Norwood, libro che ogni donna dovrebbe leggere, che recita:

"Invece di una donna che ama qualcun altro tanto da soffrirne, voglio essere una donna che ama abbastanza se stessa da non voler più soffrire.."


L'Amore ci salva, e noi donne lo sappiamo; provare Amore ci eleva ad una dimensione superiore, ma se manca quello per noi stesse, se continuiamo a pensare che, senza un compagno, un figlio o una famiglia, non siamo complete, quando evitiamo spesso di vedere i segnali di un partner violento, questo sentimento diventerà malato, problematico e, paradossalmente sarà proprio questo "amore" (che Amore poi non è) che, alla fine, ci ucciderà.


L'Officina


Compagnia Liotru


Rete antiviolenza antistrupro, antistalking

 

 

"Se le vostre donne avranno commesso azioni infami, confinate quelle donne in una casa senz'acqua nè vitto finché non sopraggiunga la morte." Corano, Sura IV, 15

"Le donne non dovrebbero essere illuminate o educate in nessun modo. Dovrebbero, in realtà, essere segregate poiché sono loro la causa di orrende ed involontarie erezioni di uomini santi." Sant'Agostino

"Le donne siano soggette ai propri mariti come al signore, perché il marito è il capo della donna come Cristo è il capo della chiesa."
San Paolo, Lettera agli Efesini

"Dovere principale della moglie è provvedere al governo della casa in subordinazione al marito. All’uomo spetta l’ultima parola in tutte le questioni economiche e domestiche e la donna deve essere pronta all’obbedienza in tutte le cose: il suo posto è soprattutto in casa. Son da condannare gli sforzi di quelle femministe le cui pretese mirano ad un’ampia uguaglianza fra uomo e donna." Papa Paolo VI

"Ammonite quelle donne]di cui temete l'insubordinazione, lasciatele sole nei loro letti, picchiatele." Corano, Sura IV, 34 

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