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Dovrebbero giocare e studiare e invece, spesso, svolgono quello che Save The Children chiama  "lavoro ingiusto”.  

 

In tutto il mondo 250 milioni di bambini al di sotto dei 14 anni sono costretti a lavorare; fra questi, secondo l'Organizzazione Internazionale del Lavoro, sono 120 milioni i bambini tra i 5 e i 14 anni che lavorano a tempo pieno, cioè circa il 50%. 

 

Molti vengono usati da imprenditori senza scrupoli per produrre articoli che noi stessi usiamo per il tempo libero e lo sport: scarpe, palloni, abbigliamento con famosi marchi sportivi, che in nome della globalizzazione sono prodotti dove il lavoro costa poco o pochissimo e non ci sono diritti civili e sociali da rispettare. Fra questi, 171 milioni svolgono un lavoro pericoloso, e 8 milioni sono vittime delle peggiori forme di sfruttamento (lavoro forzato, ossia una forma di schiavitù, prostituzione, produzione di materiale pornografico, per non parlare poi dell'arruolamento nei conflitti armati). Sono ragazzi diventati preda di gente senza scrupoli.

 

Lo sfruttamento del lavoro dei minori nel nostro territorio è una realtà molto diffusa e coinvolge soprattutto ragazzini dei quartieri a rischio oltre che piccoli migranti, soli o assieme ai loro genitori.

 

Come emerge da una  indagine condotta da Save the Children, che ha interessato oltre 700 minori tra reclusi negli Istituti Penitenziari Minorili italiani e in carico agli Uffici di Servizio Sociale Minorile, il fenomeno riguarda anche i due terzi dei minori reclusi negli istituti penitenziari.

Il fenomeno è al centro della manifestazione che è stata organizzata il 12 giugno c.a. nel cortile del Tribunale per i minorenni di Catania,  dalla sezione di Catania dell’Associazione Italiana Magistrati per i Minorenni e la Famiglia in occasione della Giornata mondiale contro lo sfruttamento del lavoro minorile.

 

La manifestazione prende spunto dalla storia di Iqbal Masih, il bambino pakistano che pagò con la vita il tentativo di reagire allo sfruttamento lavorativo cui era stato sottoposto sin da bambino insieme a tanti altri suoi coetanei.

 

Tra i vari interventi, primo tra tutti della dr.ssa Pricoco, Presidente del Tribunale dei Minori di Catania, e degli altri magistrati facenti parte dell'associazione di cui sopra, si è parlato di ragazzi che molto spesso non hanno completato il percorso scolastico obbligatorio e hanno cominciato a lavorare prima dei 13 anni per conto di altri non familiari; causa di ciòè il far fronte alle proprie spese personali e chi per aiutare la famiglia. Senza alcuna garanzia, oltre il normale orario di lavoro, sottopagati e raramente impegnati in attività che potrebbero avere uno sbocco dignitoso: lavori umili e con scarsa acquisizione di competenze presso bar, panifici, ristoranti, pizzerie, venditori ambulanti, campagne, cantieri, officine, allevamenti.

 

"Si tratta di un dato molto grave e allarmante che mette in luce il circolo vizioso che parte dall’abbandono scolastico, passa per lo sfruttamento lavorativo fino a ad arrivare al coinvolgimento nelle reti della criminalità”, spiega Raffaela Milano, direttora  dei Programmi Italia-Europa Save the Children. Inoltre, la maggior parte dei minori intervistati afferma di avere iniziato le proprie azioni illecite tra i 12 e i 15 anni, parallelamente all’acutizzarsi di problemi scolastici, culminati spesso in bocciature e abbandoni.

“Si comincia – continua Raffaela Milano – con le difficoltà a scuola e la frequenza discontinua che, a sua volta, 

genera scarsi risultati e la spinta ad abbandonare lo studio e iniziare a lavorare. Un lavoro che però il più delle volte si rivela illegale, saltuario, sottopagato, non qualificante e, nelle forme peggiori, duro fino alla violenza e allo sfruttamento. Un’esperienza da cui i ragazzi potrebbero decidere di “liberarsi” scegliendo la strada dell’illegalità e delle attività illecite”.

 

E poi ci sono i migranti e i loro figli, che lavorano nelle nostre campagne lavorano 12 ore al giorno per 20-30 euro, di cui una quota (da 5 a 15 euro) va al caporale che li seleziona e li porta dalla piazza al luogo di lavoro. Per questa tematica è stato proiettato un docufilm, dal titolo “Terranera”, interamente girato nelle campagne e nei comuni agricoli dell’hinterland a cura di Massimo Malerba e Riccardo Napoli, prodotto dalla CGIL. (qui il trailer)

 

Il programma della serata ha previsto anche la partecipazione del Centro Punto Luce di Save the Children e C.S.I.:


"Il nostro è stato un piccolo contributo, che abbiamo voluto donare alla
manifestazone - spiega Agnese Gagliano, responsabile del P
unto Luce -
questo contributo è stato ragionato, ideato e realizzato dai bambini del corso
di fotografia, tenuto nella nostra sede 
dall'associazione Officina Delle Visioni.
Il concept nasce da uno slogan ideato da una bambina del corso, che recita:
"Tra i nostri diritti, 
c'è quello di giocare".  "

 

Le fotografie realizzate dagli stessi bambini, con la supervisione dell'Officina,
infatti, parlano proprio di questo: 4 scatti che 
rappresentano, da una parte, il
inore costretto a lavorare e, contemporaneamente, il coetaneo che lo chiama
per riportarlo nella 
dimensione giusta per lui: il progetto può riassumersi in:
"Lascia questa condizione che non ti appartiene e vieni via da lì, vieni a

giocare/studiare/divertirti con me!"

 

La frase che si è scelto per accompagnare le foto, è di Iqbal Masih:

"Nessun bambino dovrebbe impugnare mai uno strumento di lavoro. 

Gli unici strumenti di lavoro che un bambino dovrebbe tenere in mano
ono penne e matite"

 

 

L'Officina è orgogliosa, innanzi tutto, per aver accompagnato i bambini del Punto Luce in questo percorso, con il laboratorio
di fotografia prima e con la realizzazione di un progetto fotografico come chiusura dell'esperienza, e di aver dato un piccolo contributo per una causa sociale così importante!

 

Di seguito le foto del progetto.

 

                                                                                                                                                         L'Officina

Tutte le foto sono di proprietà del Punto Luce Save the Children di Catania.
Qualunque
 riproduzione, copia o modifica è assolutamente vietata. ©All Rights Reserved

Alcune foto della serata con i nostri piccoli allievi!!! :-D

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